DOG PARTY & PARADE PER IL SOCIALE

DOG PARTY & PARADE PER IL SOCIALE

Progetto FAP First Aid Pet – Associazione no profit "Una mano per una zampa"

gruppo cani ok

 

Il quadro di riferimento e problematico

Animali domestici, passione degli italiani. Più della metà delle famiglie del Belpaese (il 55,3%), infatti, possiede in casa uno o più «pet», un dato in netta crescita rispetto al 2012 quando la percentuale si attestava al 41,7% (+13,6 punti). È quanto emerge dal Rapporto Italia 2013 di Eurispes.

PRIMA IL CANE – L'animale più diffuso nelle case degli italiani è il migliore amico dell'uomo, il cane, presente nelle dimore del 55,6% degli italiani, seguito al secondo posto dal gatto (49,7%). E se il 46,7% di chi possiede un animale riesce a sopperire ai bisogni dei cuccioli con meno di 30 euro al mese, quasi un terzo del campione (il 32,7%) spende invece per il sostentamento dei propri animali domestici da 30 a 50 euro al mese e il 13,6% da 51 a 100 euro. Il 4,9% li coccola e li accudisce al meglio, viziandoli anche un pò, spendendo da 101 a 200 euro al mese; lo 0,7% affronta una spesa che varia da 201 a 300 euro mensili e l'1,4% destina più di 300 euro delle proprie risorse economiche al proprio beniamino.

IL CONFRONTO – Confrontando i risultati della rilevazione dello scorso anno, si scopre che sono aumentati di 3,5 punti percentuali gli italiani che hanno in casa un solo animale, passando dal 29,8% dello scorso anno al 33,3% del 2013. L'aumento risulta ancora più consistente, quasi il doppio rispetto al 2012, se si considera il caso di chi ha più di un animale all'interno del proprio nucleo familiare, passando dall'11,9% dell'anno appena trascorso al 22% del 2013, con una differenza di 10,1 punti percentuale.

(Corriere della Sera)

In Italia gli animali domestici sono circa 60 milioni. Il mercato del mondo Pet: nel 2014 una crescita del valore di 2,1% per un totale di 1.735,5 milioni di euro di fatturato.

Animali porterebbero benefici – I proprietari attribuiscono ai loro quattro zampe alcuni effetti benefici. Per il 94% portano gioia e buonumore, contribuiscono a mantenere unita la famiglia e alleviano le preoccupazioni (91%), fanno bene agli anziani (97%) e stimolano la capacità di socializzare nei bambini (88%). Infine, chi è genitore afferma che i figli preferiscono giocare con gli animali piuttosto che con i videogiochi (55%).

Queste le premesse per inquadrare più correttamente il fenomeno di cui parliamo.

 

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I problemi

I problemi, inerenti ai proprietari di animali domestici comunque sono molti e a volte rappresentano veri e propri drammi familiari.

Analizziamone alcuni.

  1. Una persona anziana sola che vive con un cane o un gatto ha seri problemi se deve, ad esempio, per motivi di salute, allontanarsi da casa. Il caso più frequente è quello di un eventuale ricovero in una struttura sanitaria anche solo per pochi giorni per esami diagnostici. Amici medici hanno riferito che queste persone firmano per tornare a casa perché non hanno familiari o parenti in grado di accudire al loro animale.

  2. Persone la cui famiglia è composta da loro stessi e un cane o un gatto e sotto il profilo economico fanno fatica ad arrivare a fine mese. Ci sono strutture che distribuiscono cibo alle persone bisognose, ma non esistono strutture che fanno altrettanto per gli animali.

  3. Sempre persone, in difficoltà economiche, che richiedono cure veterinarie per il proprio animale, interventi inaffrontabili per via dei costi ecc.

Gli esempi riportati, anche se non esaustivi, possano ben rappresentare i problemi che devono affrontare giornalmente molte persone possessori di un animale da compagnia.

 

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Che fare?

Fatte queste considerazioni, qual è una possibile parziale soluzione a questi tipi di problemi? Si potrebbe ipotizzare di costituire un’ONLUS o una Fondazione con lo scopo specifico di aiutare le persone che possiedono animali da compagnia in difficoltà. Bisogna ricordare che una persona sola proprietaria di un cane o un gatto identifica in lui stesso e il suo compagno, cane o gatto che sia, la sua “famiglia” .

Quest’Associazione/Fondazione avrebbe la necessità di inserire al proprio interno dei volontari (non può mancare un Avvocato, un Commercialista e un Veterinario in qualità di consulenti) e almeno tre probiviri che possano sovraintendere le azioni concernenti l’attività svolta.

E la ricerca dei fondi necessari?

Il 5 x mille di molte persone sarebbe già una buona base di partenza poi si potrebbe pensare ad attività diverse, del tipo: mostra e vendita di quadri con soggetto cane o gatto dipinti da “amici degli animali”; vi potrebbero essere donazioni di persone facoltose che comprendono i problemi delle persone/famiglie come sopra descritto; banchetti di beneficenza  con oggetti donati da negozi di Bologna (in questo modo potrebbero far del bene ma anche della pubblicità alla propria attività); coinvolgere l’associazione dei veterinari (per ogni visita fatta a terzi la donazione di 1 euro a favore di quest’associazione) e altre mille idee atte allo scopo.

Un progetto del genere potrebbe in concreto aiutare molte persone che amano i loro amici animali.Non si tratta di dare dei soldi alla gente ma di aiutarli in quelle necessità relative al mondo animale: fornire loro pappe, croccantini, visite veterinarie, finanziare interventi chirurgici, diagnostici e il ricovero in strutture dedicate per alcuni giorni ecc.

Tutto ciò aiuterebbe gli animali o le persone? La risposta è certamente ENTRAMBI, in quel connubio di amore che contraddistingue queste relazioni.

 

Gli obiettivi di FAP

Cosa si prefigge l’Associazione? Assistere i proprietari di animali in accertate difficoltà economiche.

In concreto a queste persone, in base alle disponibilità dell’Associazione, verranno messi a disposizione dei servizi di sostegno ma mai delle somme di denaro.

L’Associazione provvederà quindi direttamente a richiedere e a pagare le prestazioni o il fabbisogno specifico dell’animale presso negozi o grossisti e centri convenzionati.

Più dettagliatamente:

  1. Approvvigionamento di cibo per animali e sabbia per lettiere

  2. Visite veterinarie diagnostiche

  3. Microchip sottocutanei

  4. Tolettatura

  5. Interventi chirurgici veterinari

  6. Sterilizzazioni

  7. Vaccinazioni

  8. Eventuale trasporto dell’animale presso centri veterinari e rientro

  9. Soggiorno per alcuni giorni dell’animale presso pensioni

  10. Eutanasia dell’animale solo in casi disperati, a giudizio del veterinario e spese conseguenti

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Da un'idea di Giovanni Celano